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Eolie in Video "Dichiarazione dei Registi"

Ecco alcune dichiarazioni dei registi che hanno partecipato al concorso "Eolie in Video"!


L’anniversario” di Maurizio Finotto.
Il regista ringrazia il festival per la selezione e si augura che il suo corto piaccia al pubblico. Per il resto lascia alle immagini ogni dichiarazione.
 
Dall’altra parte della strada” di Filippo Ticozzi.
Il regista ringrazia la giuria per offrirgli la possibilità di far conoscere il suo lavoro.
Il film è nato dalla voglia di affrontare il problema della violenza sulle donne: da questo punto di partenza si è poi sviluppata la trama, contestualizzandola in un ambiente interculturale.

"Isobel" di Anaïs Ibert.
"Bonjour à toute l'équipe d'un mare di cinema, Je suis la réalisatrice d'Isobel. Je voudrais juste dire que je suis très honorée de participer à ce très beau festival. Pour moi le cinéma est un moyen de s'évader et de s'abandonner très similaire à ce que nous ressentons quand nous rêvons. Mon travail est une recherche sur ce sentiment et cette émotion. Isobel est un voyage intérieur, une recherche de l'identité. J'espère que mon film aura su toucher la sensibilité des spectateurs et qu'il vous aura fait voyager. Merci beaucoup. Bon festival à toute l'équipe du festival!"

"Oggi gira così" di Sydney Sibilia.
Alla seconda partecipazione al festival, con questa partecipazione vuole dar prova di continuità con il festival che ringrazia per la "fiducia" accordata e spera che il suo cortometraggio possa divertire il pubblico. 

“Il resto” di Franco Di Pietro.
Torino, lì 13 luglio 2010
"Il resto" è un film che innanzitutto rispecchia la mia voglia di cimentarmi con quello che è da sempre ritenuto il "vero" cinema. Nel senso che ogni scelta è stata fatta nel rispetto di un modo di girare semplice, manuale e il più possibile trasparente, grammaticale e nello stesso tempo emotivo.
Tutto, nel film, dichiara questo intento: la scelta del super 16 come supporto, la colorazione quasi flat delle immagini, la minimalità della colonna sonora, la scelta dei movimenti e delle inquadrature.
La produzione de "Il resto" è stata sicuramente una di quelle a cui sono rimasto più legato, sia per la spericolatezza di quei 3 giorni (noi della produzione abbiamo dormito dentro al set, con immancabili quanto comici interventi della polizia locale) sia per l'avventura che ne è seguita, fatta di ore di montaggio, soddisfazioni e insegnamenti.
Dopo "Il resto" mi sento davvero in grado di affrontare qualunque altro film. E altri film ne arriveranno presto. Speriamo che abbiano tutti la stessa fortuna di questo primogenito.
Grazie a tutti. E a presto.
 
“Borderline- Linea di Confine” di Irene Panusa.
"Con questo cortometraggio ho voluto rappresentare come un malessere interiore si trasformi in un’alienazione che, espressa attraverso azioni di vita quotidiana, diventando un escamotage per trovare una via di fuga alla propria sofferenza."
 
“L’appel” di Esteban Zuniga.
L’appel è un corto ispirato dalla stessa vita del regista e vuole essere un modo per dimostrare come, nella cultura messicana, sia importante la figura del padre.
Tuttavia, questo corto vuole anche essere un’esortazione per ognuno: secondo Esteban, tutte le persone sono nate per seguire un destino specifico, un cammino che deve coincidere con quello per cui sono portate. Molto spesso però, si trovano condizionate dalla società in cui vivono e dalle persone che le circondano.
L’augurio di Esteban è che ognuno abbia la possibilità di scegliere il cammino per cui è chiamato ad affrontare la vita o che abbia la volontà di trovare e scegliere la sua aspirazione a prescindere dai condizionamenti esterni.
 
“L’avventura di due precari” di Justyna Walasik e Mattia Bena.
Justyna e Mattia sono due studenti al Conservatorio di Torino, dove studiano Regia dell’opera lirica. Questo corto è nato per sostenere l’esame del “Linguaggio dell’immagine”. E’ il loro primo corto e, consapevoli dei possibili errori, non pensavano di arrivare fino a qui e già sono contenti del risultato ottenuto. Il prossimo corto?!? Al prossimo esame!
 
“Il Principe” di Matteo Albano.
Il cartello che compare alla fine dei titoli di coda, rappresenta la sua dichiarazione.
Questo lavoro è nato da un gruppo di persone unite dall’amore per il cinema, per questo, lo stesso Matteo, definisce il corto come “niente di stravolgente” dal momento che si sono attenuti ai grandi classici, forse, con la paura di peccare di presunzione.
 
 
"Salomè - una storia", di Raffaele Buranelli
Salomè - una storia è un’autoproduzione resa possibile dalla collaborazione gratuita di tutti coloro che hanno sposato il progetto: raccontare cosa è successo davanti ed intorno agli spettatori del Cinema, a cavallo degli ultimi tre secoli. L’evoluzione tecnica (non stilistica) di un’arte che ha rivoluzionato l’immaginario collettivo. Insomma un piccolo omaggio ( ahinoi! no-budget ) al Cinema e a tutte le arti e mestieri che in esso si fondono. L’evoluzione del trucco, della recitazione, dell’illuminazione, dell’uso della musica, del suono, del montaggio…
La sfida più impegnativa : non far soccombere, di fronte a tutta questa “forma”, l’aspetto emozionale. Per questo ho voluto un monologo, massima espressione autoriale e di recitazione, da girare in piano sequenza.
Come metafora dell’arte cinematografica ho scelto Salomè: personaggio biblico appena accennato, e neanche per nome, dai vangeli di Marco e Matteo. L’immagine che abbiamo di lei è il frutto di tutte le rappresentazioni che, nei secoli, in ogni forma d’arte, vi si sono ispirate.
Salomè e Cinema, quindi. Un incontro tra due creature d’arte, tecnica e contaminazione; dove musica, parola, poesia, fotografia, rappresentazione, spazio plastico si rincorrono l’un l’altro collaborando alla creazione di un unico figlio filmico. Questa la suggestione che mi ha mosso. Mi dispiace non essere con voi a Lipari, a godere dell’isola e del Festival.
 
Sito Ufficiale "Un Mare di Cinema Premio Efesto d'Oro XXVII Edizione"
www.unmaredicinema.it